Vivere all’estero: cosa manca dell’Italia quando vivi fuori
Ciao amici! Come ormai ben saprete, anche io faccio parte di quegli italiani che per un periodo di tempo ha deciso di vivere all’estero. Ho vissuto lontano dal bel paese (a Barcellona) per quasi due anni e poi ho deciso di tornare a casa.
Vi ho già parlato del perché ho deciso di lasciare Barcellona, ma in questo post vorrei parlare nello specifico delle cose dell’Italia che mi mancavano quando vivevo fuori.
Amici e famiglia
Cominciamo dalla cosa più scontata che però è anche la più importante.
Si sa, vivere all’estero comporta stare lontano dai propri cari e spesso e volentieri dover prendere un aereo per poterli vedere.
Il pranzo della domenica in famiglia per me è una di quelle cose belle di cui purtroppo mi devo privare non vivendo più nel mio paese natale, ma di cui voglio poter comunque godere il più spesso possibile.
Dover prendere un aereo per tornare a casa significa doversi programmare con largo anticipo (cosa che non sono capace di fare) o sostenere costi elevati per tornare, nonché perdere un sacco di tempo tra viaggi, voli ed attese in aeroporto. Oltre al fatto di poter rimanere solo due miseri giorni nel caso non ci si possa prendere ferie.
Stare in Italia con il contagocce per me era limitante e sentivo di non poterlo sopportare per molto ancora.
La cultura italiana / sentirsi a casa
Non so bene come intitolare e come spiegarvi quello di cui voglio parlare in questo paragrafo. Il concetto principale è che in Spagna mi sentivo un'”ospite”, non mi sono mai sentita “a casa”.
é molto difficile far passare questo concetto, perché se non lo si ha mai provato in prima persona forse è difficile da capire.
Si sa che ogni paese ha la propria cultura, le proprie abitudini ed il proprio modo di fare. Anche se i più pensano che Spagna ed Italia si assomiglino molto, io non penso che sia vero.
Queste sono alcune delle cose che sencondo me diferenziano gli italiani dagli spagnoli:
- Stabilità (noi) vs vivere alla giornata (loro)
- Orari: pranzano alle 14, cenano alle 22 ed entrano in discoteca alle 3
- Non ci teniamo ad avere una casa tenuta bene ed in generale abbiamo in media il gusto del bello, in Spagna no
- La cultura del cibo: come in Italia non ce n’è da nessuna parte
Parlare la mia lingua
Per quanto sia bello saper parlare più di una lingua, una delle cose che mi mancava di più quando vivevo fuori, era potermi esprimere con tutti nella mia lingua. Non vorrei che si confondesse il concetto: io adoro parlare più lingue, ora che vivo in Italia mi piace quando ci sono occasioni in cui io possa/debba parlare in Inglese o Spagnolo, anzi vorrei che ce ne fossero di più. Il concetto, per esprimerlo con un esempio, è che quando alle otto di sera vado a fare la spesa dopo lavoro, ho voglia di parlare la mia lingua con la commessa.
I prodotti italiani al supermercato
Passiamo ora ad uno dei tasti più dolenti di tutti. La spesa al supermercato.
Prima di entrare nel vivo vorrei spezzare una lancia a favore dei supermercati in Spagna (soprattutto il Mercadona), dove è possibile trovare veramente di tutto e a prezzi molto molto onesti. Ad esempio a volte compravo i semi di chia a colazione e la confezione mi costava meno di un euro, in Italia la stessa quantità ti costa 5€, stessa cosa per l’hummus (che io amo) e tantissime altre cose.
Ora passiamo alle cose che mi mancavano di più… La foto di seguito è abbastanza esplicativa della situazione? è la il mio zaino mentre tornavo a Barcellona dopo essere stata in Italia, contenente Stracchino Nonno Nanni (che mi hanno fatto buttare via in aeroporto perché non poteva viaggiare nel bagaglio a mano, Ragù della mamma surgelato (che per fortuna mi hanno lasciato passare altrimenti avrei fatto una strage), affettati e Duplo (da regalare, a me non piacciono).
Le cose di cui sentivo più la mancanza in assoluto
- Passata di pomodoro: quella che hanno in Spagna la è terribile, usano il ‘tomate frito’, che non è altro che passata di pomodoro già condita,ma a mio avviso è quasi immangiabile. Era pressoché impossibile trovare passata di pomodoro che sapesse di pomodoro
- Disaronno, Montenegro, Campari e altri: non ci sono, sono molto difficili da trovare. Pare che siano cose che beviamo solo noi in Italia.
- Biscotti: andare al supermercato e non trovare i biscotti a cui ero sono era molto destabilizzante. Gocciole, Pan di Stelle, Bucaneve non esistono. Dramma.
- Grana o Parmigiano: in Spagna usano altri formaggi non comparabili a mio avviso. Non è impossibile trovare il grana in qualche supermercato ben fornito o in qualche posto con prodotti italiani
- Burrata, fiordilatte, mozzarella di bufala, stracchino: in Spagna non è solito mangiare niente di tutto ciò, amici. Dramma pt 2
- Affettati: anche se non sono una grande consumatrice di affettati, vorrei dirvi che quelli di seguito menzionati all’estero non esistono. Aiuto.
- Porchetta
- Speck
- Bresaola
- Mortadella
- Piadine: un grande classico dell’Italia che tante volte mi salva la cena ma che all’estero non è solito trovare
- Pasta: ma che ve lo dico a fa’. Chiaro, la pasta si trova anche all’estero. Ma in un supermercato all’estero il reparto pasta occuperà tre ripiani di uno scaffale, mentre in italia 5 scaffali interi., ed il massimo di qualità che si trova è la Barilla (a prezzi assurdi, tra l’altro). Giusto per farvi capire, questa era la mia scorta di salvezza, me ne portavo un po’ ogni volta che tornavo dall’Italia.
L’aperitivo
All’estero non c’è la cultura dell’aperitivo come lo facciamo noi. Magari qualche volta vanno a bersi una birretta dopo il lavoro, ma se ordini una birra ti portano solo il tuo bicchiere e neanche delle misere patatine, almeno in Spagna.
Per me è inconcepibile fare aperitivo e vedere il tavolo con sopra due bicchieri E BASTA. Mi ci è voluto un po’ per abituarmici. Anche se possiamo dire che in realtà non mi ci sono abituata mai, ho solo fatto pace con l’idea che le cose fossero così, e che l’aperitivo vero lo facciamo solo in Italia.
Il caffè
L’ho messo per ultimo ma forse dovrebbe andare per primo. Il caffè in Spagna non si può bere.
Se ordini un caffè corto ti danno l’equivalente di quello che sarebbe un lungo da noi. Questo qui sotto per loro dovrebbe essere un macchiato.
L’assenza del caffè vero (e soprattutto il macchiato), prendolo ogni giorno e anche più volte al giorno, è una delle cose che mi faceva soffrire di più.
Avevo insegnato alla barista di fiducia del bar sotto il lavoro a farmi il cappuccino, e questo era il risultato. Non troppo simile ad un vero cappuccino però molto molto meglio di quella brodaglia terribile che bevono loro.
Direi che queste erano le cose di cui sentivo di più la mancanza mentre vivevo all’estero. Non ho menzionato la pizza perchè per fortuna in Spagna è pieno di posti italiani (napoletani) con pizza buonissima, che ovviamente frequentavo almeno una volta alla settimana e che mi hanno permesso di sopravvivere durante il mio periodo di vita a Barcellona.
Siete ancora convinti di voler andare a vivere all’estero dopo aver letto questo articolo??? 🙂